Come si fa, a risultare desiderabili? Me lo sono sempre chiesta. In passato, non so perché, ma molti mi trovavano desiderabile, affascinante, da conoscere. Io non sapevo bene se era per qualcosa che avevo fatto, se era per il mio aspetto un po’ bizzarro – allora andava di moda essere emo e io, ragazzi, probabilmente lo sono ancora – o forse per il mio atteggiamento polemico, strafottente. Oggi invece è diverso. Oggi è più difficile risultare attraenti. Tanti stili diversi, persone diverse. Chi ha personalità e chi la prende in prestito senza chiedere, chi ha uno stile ben definito e “alla moda” e chi ha uno stile tutto suo, particolare. Essere o apparire? È la domanda del secolo, insieme a “ma quando partorisce la Ferragni?”. C’è chi dice che non c’è un’arte del corteggiamento, che più provi a risultare attraente e più sembri un disperato, un falso. E allora provi ad essere te stesso, ma le persone non hanno più pazienza di aspettare che i più riservati si aprano. Vogliono gli estroversi. Che poi, non sempre gli estroversi hanno davvero qualcosa da raccontare. Sii te stesso, ma non troppo. Sii riservato, ma non troppo. Sii estroverso, ma non troppo. Non troppo, ma anche sì. Che bello che sei, fragile. Che bello che sei, forte. Che bello che sei.
Desiderabile
Pubblicato il di ginnythecatlady
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Sono uno scrittore, un poliziotto, un ufficiale della marina. A volte una spia, un agente di borsa, un azionista. Mostra tutti gli articoli di ginnythecatlady