Bergson diceva che esistono due tipi di tempo: il tempo cronologico, scandito dagli orologi e il tempo della vita, quello che Heidegger chiamerebbe dasein, l’esserci, e che si spiega nella bizzarra dilatazione del tempo percepito per cui un evento piacevole può sembrare durare un attimo o un’eternità. Ebbene, il tempo in realtà non si può comandare, bloccare, invertire. Una volta che hai speso tempo con qualcosa, qualcuno, esso non torna indietro, nessuno può farlo tornare indietro. E quando due oggetti in cui hai investito del tempo sono in disparità, per cui uno domina l’altro, il tempo che impieghi per sanare la distanza fra il secondo è doppio rispetto al tempo impiegato con il primo. Perciò l’uomo vive nella costante rincorsa del tempo mancato, dello spazio vuoto, del momento in cui tutto è scivolato via nel dopo. Il presente non esiste, continua il filosofo, ma è solo uno spazio fittizio fra il passato e il futuro. Dunque chi siamo noi, se ci muoviamo nel tempo senza dominarlo, se sprechiamo presenti che diventano passati e passati che non saranno mai futuri?
Autore: ginnythecatlady
La coppia
Fase 1: idealizzazione. Tu sei la persona perfetta per me, non hai difetti, sei tutto ciò che volevo e ho sempre voluto. Non puoi farmi soffrire.
Fase 2: identificazione. Sai, forse è vero che sei perfetta per me, ma quella cosina proprio non la sopporto, non è grave eh, ti amo lo stesso. Però ecco, risolvila. Anzi, vedi di fare in fretta che mi dà proprio fastidio.
Fase 3: interdipendenza. Ci sono cose di te che non sopporto, ma il modo in cui me le spieghi mi rende più facile comprenderle, o quando meno mi ci impegno. Adoro sentirti parlare, confrontarci. Adesso so che ti amo davvero.
Non è importante dove ti trovi o dove pensi di trovarti, non sei mai al sicuro.
Stabili
Rimasti ragazzini siamo cresciuti, dalle nostre bocche maturità ed erotismo. Parlare non è mai stato facile per noi, irrita spaventa disturba. Dopo due birre hai pure cantato, parlato di te e di voi, io di me e di lei. Rimasti ragazzini siamo cresciuti, entrambi sregolatamente stabili.
Bolla
Tutti vanno avanti e io mi sento come bloccata, mi guardo attorno e ogni cosa cambia sotto il mio sguardo. Ho raggiunto obiettivi che ora mi sembrano vuoti, come se non fossero mai esistiti. Ho bisogno di staccare sono in sovraccarico e non ho neanche ancora incominciato. Troppe novità, sapevo che le avrei pagate. Persone vecchie che fanno cose nuove, persone nuove che fanno cose vecchie.
Adattamento.

Modena, 8 settembre 2018

Eppure
Spesso ti chiedi se ciò che dai ti tornerà indietro, un giorno. Se la comprensione che mostri verso gli altri, l’attenzione ai dettagli, un giorno verrà mostrata verso di te. Ti sei scelta il lavoro perfetto per te, sei bravissima ad ascoltare. Gli altri, parlare. Una sola via, un’unica entrata, un solo messaggio. Forza che svanisce, piccoli pezzi di te che fai ancora fatica a rimettere insieme. Lo sapevi, eppure
Fading
Chiudo gli occhi per non pensare, mi riempio le giornate parlo con gente. La tua assenza si fa sentire giorno per giorno, l’assenza di parole di messaggi di gesti di affetto. La tua stupenda distrazione, una distrazione stupenda che passa come i temporali d’estate. Anche se parliamoci chiaro, questa estate ne sta portando tanti di temporali ma non a me, non a noi. Noi, una parola che odi. Noi, una cosa che non saremo mai. Non la volevo non la voglio, voglio leggerezza lo sai ma neanche più quella puoi darmi. Cosa puoi darmi? Cosa posso dirti? Tapparsi le ali per sopravvivere è diventata la cosa che sai fare meglio. La cosa che hai sempre saputo fare. Con me non dovresti.
Untitled
Ma che diavolo sto facendo? Chi sono? Perché le persone a cui tengo mi sfuggono di mano? Perché lui mi sfugge di mano? Sto perdendo la bussola, come si suol dire. Non riesco a gestire più di due persone speciali e loro si confondono così bene, mi confondono così bene. Appagante frustrazione, questo è il sentimento giusto. Perfetta confusione, edonistico annichilimento. Ossimori. Chissà
